La risposta all’esperienza traumatica è, prima di tutto, emotivo-corporea. Anche se la persona si trova in condizioni di sicurezza può accadere, infatti, che senta le stesse emozioni e sensazioni sgradevoli che aveva provato nel momento in cui è avvenuto il trauma. Per esempio, chi ha avuto un incidente d’auto può continuare a sentirsi a disagio e teso in macchina, anche se consapevole che, da anni, guida senza problemi. Questa iper-attivazione emotiva e corporea può portare allo sviluppo di sintomatologie diverse.
I disturbi direttamente legati ad esperienze traumatiche irrisolte sono:
il DISTURBO ACUTO DA STRESS
il DISTURBO POST-TRAUMATICO DA STRESS
Trattasi di due disturbi d’ansia caratterizzati dai seguenti sintomi:
paura intensa, sentimenti di impotenza o di orrore;
rivivere costantemente l’evento traumatico con immagini, pensieri o percezioni ricorrenti e intrusive, sogni, illusioni, allucinazioni, flashback, disagio psicologico e reattività fisiologica intensa all’esposizione a fattori scatenanti interni o esterni che simbolizzano o assomigliano a qualche aspetto dell’evento traumatico;
evitamento di pensieri, sensazioni, conversazioni, attività, luoghi o persone che evocano ricordi del trauma;
incapacità di ricordare qualche aspetto importante del trauma;
riduzione marcata dell’interesse o della partecipazione ad attività significative, sentimenti di distacco o estraneità verso gli altri, affettività ridotta, sentimenti di diminuzione delle prospettive future;
aumento dell’attivazione nervosa, con difficoltà ad addormentarsi o a mantenere il sonno, irritabilità o scoppi di collera, difficoltà a concentrarsi, iper-vigilanza, esagerate risposte di allarme.
Se tale sintomatologia si risolve entro 4 settimane parliamo di DISTURBO ACUTO DA STRESS, se invece perdura per oltre un mese si parla di DISTURBO POST-TRAUMATICO DA STRESS.
Nella pratica clinica si riscontra, però, che un trauma può dare origine a varie patologie e non solo alle due sopra citate. Un trauma irrisolto, infatti, costituisce un carico disfunzionale nel cervello di una persona che la rende più fragile rispetto all’impatto con altre possibili successive difficoltà portando spesso a modalità di relazione disfunzionali con sé stessi, con gli altri e con la realtà interna, che possono diventare la base di sintomatologie diverse. Un percorso psicoterapeutico incentrato sul trauma, con l’utilizzo della tecnica EMDR (Eye Movement Desensitization and Reprocessing), si propone di integrare nella storia della persona ciò che di traumatico le è successo e di usarlo in modo costruttivo, trasformandolo cioè in un momento di crescita.
L’EMDR è uno strumento basato sulla stimolazione bilaterale dei due emisferi cerebrali dimostratosi capace di portare a remissione i sintomi del Disturbo Post-Traumatico da Stress e aiutare la persona nell’elaborazione dei traumi.
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