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Mindfulness: che cos’è?

Mindfulness significa portare attenzione al momento presente in modo curioso e non giudicante (Kabat-Zinn, 1994). Mindfulness è quindi un processo che coltiva la capacità di portare attenzione al momento presente, consapevolezza e accettazione del momento attuale (Hanh, 1987).

Gli elementi costitutivi della Mindfulness, che emergono dalle definizioni riportate sopra (consapevolezza e attenzione) evidenziano quale sia la finalità della pratica Mindfulness, e quindi la sua tensione etica: l’obiettivo è quello di eliminare la sofferenza inutile, coltivando una comprensione e accettazione profonda di qualunque cosa accada attraverso un lavoro attivo con i propri stati mentali. Secondo la tradizione originaria, la pratica della Mindfulness dovrebbe permettere di passare da uno stato di disequilibrio e sofferenza ad uno di maggiore percezione soggettiva di benessere, grazie ad una conoscenza profonda degli stati e dei processi mentali.

La Mindfulness è un atto che parte dall’attenzione e dal modo in cui la usiamo ed è talmente semplice che questa stessa semplicità ne rappresenta la vera difficoltà. Noi facciamo molta fatica ad essere semplici. Da un lato, una capacità progressiva di maggiore presenza al qui e ora ci apre a esperienze inaspettate, alla ricchezza del momento presente, alla pienezza del vivere. Dall’altro, la pienezza dell’esperienza comprende necessariamente anche il suo lato “negativo”: il disagio, la sofferenza, il dolore. E qui si gioca uno degli aspetti più interessanti di questo approccio che ci chiede e ci insegna a non respingere e a non negare questa dimensione ma a farne motivo di crescita e persino di creatività. Questo è l’aspetto cui si riferisce la parola “accettazione/accoglienza”

Come si applica alla vita di tutti i giorni?

Nonostante la messa in pratica più rigorosa della mindfulness prevede l’esecuzione di questi esercizi di respirazione per almeno 40 minuti ogni giorno, esiste un altro modo di metterla in pratica nella vita di tutti giorni, sempre ottenendo benefici psicologici. Vi spieghiamo come fare attraverso un esempio.

Immaginate voi stessi mentre fate colazione. È normale, durante la colazione, pensare ad un milione di cose: quello che ci aspetta al lavoro, la lista della spesa, la discussione avuta la sera prima con il partner… A volte capita persino di fare più cose in contemporanea: far colazione e leggere il giornale, rispondere a un messaggio al cellulare…

Per praticare la mindfulness, è necessario prestare piena attenzione a quello che si sta facendo nel presente, in questo caso, la colazione. Per farlo, potete seguire queste indicazioni:

  • In questo lasso di tempo, prendete la decisione di dedicarvi solo ed esclusivamente a vivere l’esperienza della colazione, senza altre distrazioni.

  • Una volta soli, di fronte a caffè e brioches (o the o quello che preferite), prendete consapevolezza dei pensieri che vi girano per la testa e che non hanno nulla a che fare con l’atto della colazione. Questi pensieri vanno annotati mentalmente ed accettati, ma senza perdersi e farsi incastrare da essi: si dovrà tornare alla coscienza della colazione.

  • Concentratevi sull’esperienza dei sensi, orientando l’attenzione verso i sapori, la consistenza di ciò che state mangiando, la temperatura dell’ambiente, persino se avete mal di testa, ma senza esprimere giudizi. Non dovete infatti cercare di stabilire se faccia caldo o meno, piuttosto prendere nota mentalmente su come è la realtà esattamente come viene percepita dai vostri sensi. Essere coscienti senza però giudicare. Respirate lentamente e senza fretta.

  • Prendete coscienza del vostro corpo mentre fate colazione, i piedi appoggiati a terra, i la schiena e i glutei a contatto con la sedia, il contatto della mano con la tazza del caffè.

Questi passaggi possono essere applicati a qualsiasi pratica durante la giornata: mentre vi fate la doccia, mentre cucinate, mentre guidate, al lavoro…

Con la pratica, imparerete sempre meglio a dirigere la vostra piena attenzione al presente all’interno di situazioni sempre più scomode, senza sentire la necessità di emettere giudizi; quando siete bloccati nel traffico, se siete in coda dal medico, etc.

Quali sono i benefici della mindfulness?

Esistono studi scientifici che dimostrano come la pratica della piena attenzione riduca il livello di stress e ansia, e aiuti a combattere la depressione.

Il motivo di ciò è in gran parte dovuto al fatto che le cause di questi disturbi sono solitamente radicate nella nostra mente, la quale tende ad orientarsi verso il passato (quando si provano rimorsi, nostalgia, quando si pensa “cosa sarebbe successo se…”), o verso il futuro (preoccupazioni relative al futuro, desiderio che si verifichi un futuro ipotetico, difficoltà ad apprezzare il presente).

Lo scopo della mindfulness è quello di allenare la mente affinché rimanga ferma nel presente, condizione che determina la percezione o meno di frustrazione, pentimento o aspettative – tre dei fondamenti alla base di ansia e depressione.



“Il futuro ci tortura e il passato ci incatena.

Ecco perché il presente ci sfugge”

-Gustave Flaubert-

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