L’effetto Pigmalione è conosciuto anche con il nome di "profezia autoavverante" o come effetto Rosenthal dal nome dello psicologo tedesco che per primo parlò di questo fenomeno.
Il nome deriva da un episodio della mitologia greca. Si narra che Pigmalione, scultore e re di Cipro, realizzò una statua così bella da innamorarsene. Accecato dall’amore, chiese alla dea Afrodite di far sì che la statua acquisisse sembianze umane così da poterla sposare. Tuttavia Rosenthal prese spunto per la definizione del fenomeno, dalla celebre e omonima opera teatrale di George Bernard Shaw del 1912.
Si tratta di una forma di suggestione psicologica per cui le persone tendono a conformarsi all’immagine che altri individui hanno di loro, sia essa un’immagine positiva che negativa.
Per fare un esempio pratico, basta citare l’esperimento condotto dallo stesso Robert Rosenthal e dalla sua equipe che sottoposero alcuni bambini di una scuola elementare a un test d’intelligenza. Dopo il test, in modo casuale, vennero selezionati alcuni bambini ai cui insegnanti fu fatto credere che avessero un’intelligenza sopra la media.
La suggestione fu tale che, quando l’anno successivo Rosenthal si recò presso la scuola elementare, dovette costatare che, in effetti, il rendimento dei bambini selezionati era molto migliorato e questo solo perché gli insegnanti li avevano influenzati positivamente con il loro atteggiamento, inconsapevoli del fatto che fosse tutto legato alla suggestione.
La stessa cosa accade con le aspettative genitoriali riguardanti l'andamento scolastico dei figli infatti quando i genitori hanno aspettative positive e manifestano speranza riguardo le prestazioni scolastiche dei figli, possiamo averne un riscontro positivo in termini di rendimento nello studio.
L’effetto Pigmalione può attivarsi anche nei rapporti tra dipendenti e datori di lavoro o in tutti quei casi in cui si sviluppino rapporti sociali. Ogni individuo riesce a essere trattato e considerato così come si aspetta che gli altri lo facciano.

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