Gli eventi catastrofici legati al terremoto del 2016 avvenuto nel Centro Italia hanno portato psicologi e cittadini a fronteggiare le conseguenze psicologiche che tale avvenimento naturale ha creato nella popolazione. Tali calamità superano infatti l’ambito della comune esperienza e dal punto di vista psicologico rappresentano dei veri e propri Traumi.
Il Trauma che terremoti (o eventi di analoga intensità) sono in grado di generare, intaccano qualcosa di profondo, legato all’identità sia in quanto persona che in quanto comunità. Tali eventi incidono sulle certezze di una vita e di una quotidianità che non esiste più, generando preoccupazione per il futuro.
In tali circostanze l’organismo è esposto ad un enorme livello di stress ed il cervello si attiva istantaneamente per tentare di ripristinare il normale funzionamento fisiologico. Tale processo si sviluppo nelle seguenti fasi:
Shock: in questa fase il soggetto può vivere un senso di estraneità e irrealtà accompagnato a Lo shock è una reazione fisiologica che si manifesta nelle fasi di stress acuto e consente di mantenere un certo distacco dall’evento, meccanismo necessario ad attutirne l’impatto, supportando la persona nell’immediato.
Impatto emotivo: in questa fase è possibile individuare una vasta gamma di emozioni quali tristezza, colpa, rabbia, paura ed ansia ed è possibile inoltre sviluppare reazioni somatiche quali disturbi fisici e difficoltà a recuperare uno stato di quiete.
Fronteggiamento: in quest’ultima fase le persone cominciano ad interrogarsi sull’accaduto, ricercano spiegazioni e soluzioni, dando fondo a tutte le proprie risorse.
Talvolta, in condizioni di emergenza come quelle causate da un sisma, le fasi di risposta che si susseguono possono condurre ad un esito differente, impedendo così il ritorno al normale funzionamento. Si possono generare, infatti, reazioni emotive particolarmente intense, in grado di interferire con la regolare capacità di fronteggiamento, sia durante l’evento che in seguito. In tali circostanze, quindi, il nostro organismo non riesce a riorganizzarsi, sia in termini fisiologici che psicologici.
In tal caso possono insorgere patologie conseguenti alla cronicizzazione della paura, che può diventare angoscia se protratta per lunghi periodi. Una simile sollecitazione emotiva innesca una serie di effetti tipicamente legati all’esposizione cronica dello stress, quali modificazioni dei livelli ormonali, alterazioni del sonno e, nel lungo termine, variazioni cardiovascolari con rischio di sviluppare ipertensione e tachicardia. Tutto questo crea una via preferenziale per l’insorgenza di patologie come il Disturbo Post Traumatico da Stress.
Nell’ambito della Psicologia del trauma e dell’emergenza risulta sempre più frequente il ricorso alla tecnica dell’EMDR (desensibilizzazione e rielaborazione attraverso i movimenti oculari), riconosciuto ad oggi il trattamento più efficace per i disturbi Post Traumatici.
L’EMDR è un approccio terapeutico utilizzato sia per il trattamento del trauma che altre problematiche legate allo stress. Tale protocollo, attraverso l’utilizzo dei movimenti oculari (o altre forme di stimolazione alternata), si focalizza sul ricordo dell’esperienza traumatica, riducendo i sintomi e riattivando il fisiologico processo di elaborazione delle informazioni. Tale metodo può essere impiegato sia nella fase acuta dell’evento, al fine di rendere più tollerabile l’elevata attivazione fisiologica, che come trattamento d’elezione nelle fasi successive. L’obiettivo dell’EMDR è quello di rendere il ricordo, precedentemente disturbante, privo di connotazioni sintomatiche e disturbanti ripristinando il naturale processo. L’EMDR considera tutti gli aspetti di un’ esperienza traumatica, cognitivi, emotivi e comportamentali.
L’Associazione EMDR Italia da anni utilizza questa terapia nei contesti d’emergenza, al fine di prevenire l’insorgere del disturbo post traumatico da stress. Nel Centro Italia oltre 200 professionisti si sono resi disponibili ad intervenire a supporto delle popolazioni colpite dal terremoto, iniziando, sin dalle prime ore, un intervento centrato sul fronteggiamento del disturbo. In questo momento l’EMDR Italia sta lavorando in maniera integrata e continuativa, dimostrando ancora una volta l’efficacia di questo metodo nell’affrontare la fase acuta del trauma.
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