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Come funziona davvero l’EMDR? Le tre ipotesi più accreditate

  • Immagine del redattore: Dott. Umberto Pianella
    Dott. Umberto Pianella
  • 1 giorno fa
  • Tempo di lettura: 3 min


Negli ultimi anni l’EMDR (Eye Movement Desensitization and Reprocessing) è diventata una delle psicoterapie più richieste e raccomandate per il trattamento del disturbo post-traumatico da stress (PTSD) e di altre condizioni legate a traumi. Ma come funziona davvero l’EMDR? Quali sono i meccanismi alla base dei suoi effetti terapeutici?

Una revisione sistematica pubblicata su Frontiers in Psychology ha provato a fare chiarezza, esaminando 87 studi che hanno indagato i possibili meccanismi d’azione dell’EMDR. Dal confronto di queste ricerche sono emerse tre ipotesi principali, oggi le più accreditate per spiegare l’efficacia di questa terapia. Vediamole insieme.

📌 1. La Working Memory Hypothesis

Secondo questa ipotesi, il cuore del funzionamento dell’EMDR sta nel caricare la memoria di lavoro mentre il paziente rievoca il ricordo traumatico. Durante una seduta EMDR, il paziente si concentra sull’immagine disturbante mentre esegue movimenti oculari bilaterali (o ascolta stimoli alternati, o riceve stimolazioni tattili).

Questa attività simultanea richiede risorse cognitive condivise e limita la capacità della memoria di lavoro di mantenere viva e intensa l’immagine traumatica. Il risultato?Il ricordo perde vividezza e carica emotiva.

Numerosi studi sperimentali hanno dimostrato che compiti che impegnano la memoria visuo-spaziale, come seguire il movimento di un dito o giocare a Tetris durante il richiamo di un ricordo traumatico, producono effetti simili di attenuazione emozionale. EMDR, secondo questa teoria, funzionerebbe proprio così: sovraccaricando la memoria di lavoro e riducendo l’impatto emozionale del ricordo.

📌 2. La Risposta di Orientamento (Orienting Response)

La seconda ipotesi è più fisiologica e si basa su un antico riflesso di sopravvivenza: la risposta di orientamento. Quando il cervello percepisce un nuovo stimolo ambientale — come un suono, un movimento o una luce improvvisa — attiva una risposta automatica che lo prepara a reagire.

Secondo questa teoria, i movimenti oculari ritmici dell’EMDR attiverebbero questa risposta di orientamento, portando il sistema nervoso dal picco di allerta iniziale a uno stato di rilassamento. Questo meccanismo di attivazione e rilascio, ripetuto mentre si pensa al trauma, aiuterebbe a dissociare la memoria traumatica dalle risposte di ansia e paura che solitamente la accompagnano.

Diversi studi psicofisiologici hanno riscontrato variazioni nei parametri fisiologici — come battito cardiaco e conduttanza cutanea — compatibili con l’attivazione di questa risposta durante le sessioni EMDR.

📌 3. Le prime evidenze dai neuroimaging

La terza ipotesi, più recente e promettente, arriva dalle neuroscienze. Gli studi di neuroimaging, come fMRI e EEG, hanno iniziato a esplorare cosa succede nel cervello durante e dopo le sedute di EMDR.

Le prime evidenze mostrano che EMDR modifica l’attività di alcune aree chiave nella regolazione emozionale e nella memoria:

  • Riduzione dell’attività dell’amigdala, struttura cerebrale coinvolta nelle risposte di paura e allarme.

  • Attivazione della corteccia prefrontale, deputata al controllo cognitivo e alla rielaborazione dei ricordi.

  • Riorganizzazione dei circuiti tra ippocampo, amigdala e corteccia visiva, che potrebbe spiegare la perdita di vividezza dei flashback.

Alcuni studi suggeriscono anche che EMDR possa facilitare un fenomeno noto come riconsolidamento della memoria, ovvero la modifica stabile di un ricordo dopo che è stato riattivato.

📌 Conclusione

Ad oggi, non esiste ancora una spiegazione definitiva e univoca di come funzioni EMDR, ma queste tre ipotesi rappresentano i modelli più solidi e supportati dalle evidenze scientifiche disponibili. La working memory hypothesis, la risposta di orientamento e i dati emergenti dal neuroimaging contribuiscono a rendere più comprensibile questo metodo, che continua a dimostrare la sua efficacia clinica in contesti sempre più ampi.


Per chi fosse interessato ad approfondire, consiglio la lettura della revisione sistematica completa:👉 Leggi l’articolo originale su Frontiers in Psychology


 
 
 

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Dott. Umberto Pianella

Psicologo/Psicoterapeuta

iscritto all'ordine degli Psicologi delle Marche numero 2073

Via Aldo Moro 55 a, Civitanova Marche

 

Email:

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Tel: 3488076910

Skype: umberto.pianella

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