Psicologo, psicoterapeuta e psichiatra sono tre diverse figure professionali spesso confuse Chi soffre di sintomi ansiosi e/o depressivi spesso non sa se rivolgersi ad uno psicologo, ad uno psichiatra o ad uno psicoterapeuta. Alcuni non conoscono nemmeno la differenza fra queste figure professionali.
Uno psicologo è un professionista che effettua colloqui di sostegno al disagio emotivo. Dopo aver conseguito la laurea in psicologia lo psicologo può decidere di intraprendere un percorso di specializzazione in psicoterapia.
Uno psichiatra è un medico, quindi è laureato in Medicina e Chirurgia ed ha conseguito un’abilitazione all’esercizio della professione medica. Successivamente ha conseguito una specializzazione in Psichiatria ottenendo in maniera automatica anche l’abilitazione all’esercizio della psicoterapia. Lo psichiatra psicoterapeuta può continuare a formarsi effettuando corsi di perfezionamento in un determinato orientamento psicoterapeutico (ad esempio cognitivo-comportamentale, psicanalitico, sistemico relazionale ecc.).
Uno psicoterapeuta, invece, può essere sia uno psicologo che ha conseguito una specializzazione in psicoterapia, sia uno psichiatra (che può aver effettuato o meno un corso di perfezionamento in psicoterapia), sia un medico che abbia effettuato un percorso di specializzazione in psicoterapia. Sia lo psichiatra sia il medico specializzato in psicoterapia, oltre ad effettuare il trattamento psicoterapeutico, possono prescrivere anche farmaci mentre lo psicologo psicoterapeuta può trattare il paziente solo tramite il percorso di psicoterapia.
Per alcuni soggetti ansiosi e/o depressi è più utile un trattamento farmacologico, per altri basta un percorso di psicoterapia, per altri ancora è consigliabile intraprendere entrambi i percorsi terapeutici, magari contemporaneamente.
Secondo gli studi epidemiologici i disturbi d’ansia rappresentano i più frequenti disturbi psichici. Il disturbo di panico, il disturbo d’ansia generalizzato, il disturbo d’ansia sociale (o fobia sociale) e le fobie specifiche possono essere o meno associati a sintomi depressivi. Secondo le linee guida internazionali, in continuo aggiornamento, sia la psicoterapia che i farmaci possono essere impiegati nel trattamento di questi disturbi. Per quanto riguarda la psicoterapia la terapia cognitivo-comportamentale rappresenterebbe il trattamento di prima scelta (Zwanzger, 2016).
La Depressione Maggiore è spesso associata ad un’alterata reattività emozionale. In una ricerca 46 pazienti ambulatoriali sono stati seguiti clinicamente per 18 mesi attraverso percorsi di farmacoterapia e di psicoterapia. La presenza di una reattività emotiva intensa di fronte ad eventi quotidiani negativi o positivi ha predetto una maggiore gravità dei sintomi depressivi e una mancata risposta ai trattamenti. La risposta ai trattamenti attraverso una riduzione della reattività emozionale sembrava essere correlata ad una remissione della Depressione Maggiore. La valutazione della reattività emotiva del paziente da parte dello specialista, pertanto, potrebbe essere utile nel predire il decorso della Depressione Maggiore (Peeters et al., 2010).
Perchè è meglio trattare precocemente i disturbi d’ansia e la depressione? Prima di tutto per il proprio benessere, per recuperare la qualità della vita ed il funzionamento socio-lavorativo perduto. Poi anche per il benessere dei propri familiari. Secondo recenti ricerche i bambini, figli di madri cronicamente depresse, hanno manifestato nei primi anni di vita problemi di internalizzazione e di empatia (Tully & Donohue, 2016). Alcuni bambini hanno osservato emozioni di tristezza e rabbia espresse dalla propria madre durante una conversazione telefonica simulata. Nel corso della sperimentazione i bambini hanno presentato un’espressione negativa del viso ed una variabilità della frequenza cardiaca, con difficoltà di comprensione delle emozioni della propria madre (Tully et al., 2015).
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