L’esperimento Robbers Cave nell’ Oklahoma, fatto dallo psicologo turco Muzafer Sharif nel 1952, è un classico della psicologia sociale.
L’esperimento Robbers Cave dimostra quanto facilmente il gruppo adotti un’identità esclusiva e quanto velocemente tale identità possa degenerare in pregiudizio e antagonismo verso coloro che ne sono al di fuori. Di solito ogni gruppo si mette al centro del cosmo classificando gli altri esseri umani in rapporto a sé. Esistono in noi quindi due identità: quella individuale e quella sociale. Come fa la nostra identità sociale a influenzare la nostra percezione del mondo? Quali sono i nostri giudizi sugli altri?
Ma ora scopriamo in cosa consisteva l’esperimento Robbers Cave.
Esperimento Robbers Cave, psicologia sociale dei pregiudizi e dei conflitti
La teoria del conflitto realistico fu applicata e valutata grazie a questo esperimento.
I soggetti presi come esperimento erano 20 ignari ragazzini di circa 12 anni:
provenivano tutti da scuole diverse di Oklahoma City negli Stati Uniti;
nessuno di loro si conosceva prima di arrivare nel campeggio di Robbers Cave;
condividevano la stessa religione protestante;
avevano stessa estrazione sociale ovvero cresciuti tutti in famiglie di classe media;
L’obiettivo dell’esperimento Robbers Cave era quello d’investigare sulla formazione di un gruppo, sulla coesione del gruppo, sul conformismo e su come nascono i conflitti fra gruppi.
Come fecero Sherif e i collaboratori a innescare un conflitto tra ragazzi che erano in campeggio per divertirsi?
Li divisero in modo casuale in 2 squadre.
In men che non si dica i due gruppi assunsero identità contrapposte, si crearono rivalità e cameratismo.
Ogni gruppo si diede un nome: Serpenti a Sonagli e Aquile. Le gare sportive proposte inasprirono la rivalità e dopo 2 giorni iniziali di sportività, essa venne abbandonata.
Esperimento Robbers Cave: nascono i conflitti
Le Aquile furono accusate dai Serpenti a Sonagli di slealtà. Le Aquile decisero di rubare la bandiera dei Serpenti e di bruciarla. A questo punto i Serpenti a Sonagli fecero una spedizione punitiva notturna e rubarono i pantaloni del capo dell’altro gruppo, li dipinsero e li usarono come bandiera per i tornei del giorno dopo. I giorni a seguire furono giorni di rappresaglia con premi rubati, creazione di armi non convenzionali (calzini riempiti di pietre a imitare dei frombolieri), letti imbrattati. I due gruppi pregarono gli organizzatori di farli mangiare in tavoli separati.
Esperimento Robbers Cave: la creazione dei pregiudizi
Ogni gruppo sviluppò uno stereotipo negativo dell’altro. I Serpenti si sentivano dei veri duri, le Aquile si credevano i giusti. L’immagine dell’altro era disprezzata e allo stesso tempo si rinforzava la propria, si cadeva così nella trappola dell’autocompiacimento. Se i membri di un gruppo perdevano un torneo c’era la tendenza a dare la colpa alla sfortuna, a una palla sgonfia o al brutto tempo; se invece si vinceva il merito era della bravura del gruppo senza menzionare circostanze esterne.
Sherif e l’ esperimento Robbers Cave avevano portato alla luce come si arrivava a odiare e combattere le altre persone per la loro appartenenza a un gruppo diverso dal loro.
Sherif sosteneva che quest’odio fosse in parte “necessario”: il disprezzo per gli altri è una diretta conseguenza per rafforzare l’orgoglio e l’identità del proprio gruppo. Tanto è più forte la necessità di competere per le scarse risorse, maggiore è la coesione e più forte sarà lo scontro e l’avversione per gli altri.
Esperimento Robbers Cave: riportare la pace
La seconda parte dell’esperimento aveva come obiettivo quello di ridurre l’antagonismo tra Aquile e Serpenti a Sonagli. Si idearono attività per riavvicinare i gruppi, come vedere un film, assistere insieme ai fuochi d’artificio. Il risultato fu deludente.
Gli sperimentatori allora tentarono un altro approccio: crearono obiettivi sovraordinati, che richiedevano la collaborazione di tutti per essere raggiunti.
Si sparse la notizia che nel campo c’era stato un misterioso sabotaggio dell’acqua corrente dovuto a un gruppo di vandali, un nemico comune ed esterno.
Si scelsero quattro ragazzi per gruppo per ispezionare l’area, esaminarono insieme il serbatoio e scoprirono che un tubo era ostruito da un sacchetto di plastica. Ognuno di loro partecipò per risolvere il problema. L’acqua ricominciò a scorrere e tutti fecero festa. I Serpenti che avevano con loro le borracce permisero alle Aquile di bere per prime.
Purtroppo la pace non arrivò subito, ma i gruppi costretti a collaborare per risolvere i problemi comuni che capitavano al campo raggiunsero la quiete.
A questo punto gli individui iniziarono a ragionare autonomamente senza farsi influenzare dai pregiudizi. I membri delle Aquile e dei Serpenti a Sonagli strinsero amicizia trascorrendo gli ultimi giorni di campeggio sempre insieme.
L’ultimo giorno di campeggio la maggior parte dei ragazzi fu entusiasta di fare ritorno a Oklahoma City così come era partita: cioè tutti sullo stesso autobus.
Conclusioni sull’esperimento Robbers Cave
Sherif mostrò con questo esperimento che i gruppi si formano istantaneamente e in modo automatico e con essi gli stereotipi sui non appartenenti al proprio gruppo; l’appartenenza a un gruppo quindi influenza il nostro comportamento sulla percezione che si ha degli altri.
Si può rimediare all’antagonismo e ai
conflitti tra gruppi, creando obiettivi comuni.
L’opposizione Noi-Altri è una componente fondamentale della società.
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